Questo testo parla della storia dei vigneti posti alle pendici del castello di Brescia. Uno dei più antichi indizi sulla loro esistenza è un diploma dell’imperatore Corrado II datato 1037 che concede una vasta giurisdizione all’autorità religiosa, che include anche il monte Denno. La presenza di vigneti in questa zona è suggerita dalla vicinanza con il monastero regio di Santa Giulia, che possedeva diversi terreni coltivati a vite, e da inquisitioni del Comune del 1225 che mostrano la presenza di vigneti sul monte Denno. La descrizione della coltivazione della vite in città è fornita da Archetti e mostra che le pendici del colle Cidneo erano ricche di vigneti e che la zona era ricca di orti e campi coltivati a vite. Un disegno acquerellato del 1472 mostra la città di Brescia circondata da fortificazioni e un ampio vigneto sulle pendici del castello.
Il Vigneto Pusterla è un vigneto dalla storia millenaria e rappresenta un raro esempio di agricoltura produttiva urbana. Probabilmente l’unica coltivazione estesa di sola uva Invernenga al mondo con un insieme unico di fattori a definirne il terroir. Il colle su cui dimora è sommità di uno sperone calcareo stratificato, con marne e noduli di selce: il medolo. Composizione e pendenza del suolo assicurano il drenaggio, correnti pomeridiane dal monte Guglielmo rinnovano e puliscono l’aria, l’esposizione assicura all’uva un corretto apporto di luce solare. L’unicità è qui più che mai espressa.